domenica 19 febbraio 2012

Motta Sant'Anastasia e il Piano Territoriale Paesistico Regionale

Il testo a seguire è stato elaborato nell'abito degli studi per la tesi di laurea in Ingegneria Edile-Architettura, studi  relativi ad una proposta progettuale per gli spazi pubblici ricadenti nel centro storico medievale di Motta Sant'Anastasia. Il post è pubblicato come ampliamento, integrazione ed approfondimento della suddetta tesi.

Università degli studi di Catania - Facoltà di Ingegneria - Corso di Laurea in Ingegneria Edile-Architettura

Autore: Carmelo Cesare Schillagi
Relatore: Prof. Ing. Sebastiano D'Urso
Co-relatore: Ing. Alessandro Lo Faro
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Inquadramento Socio-Territoriale
- Strumenti Urbanistici
-- Piano Territoriale Paesistico Regionale

Il Piano Territoriale Paesistico Regionale è lo strumento deputato alla gestione dell’intero territorio regionale tramite la promozione di azioni di sviluppo, nonché di tutela e di valorizzazione dei beni culturali e ambientali in coerenza con le politiche nazionali e regionali. La messa a sistema di tutte le conoscenze relative alla regione persegue l’obiettivo di evitare ricadute in termini di spreco delle risorse, degrado dell’ambiente, depauperamento del paesaggio regionale.
Le Linee Guida del PTPR della Sicilia sono state approvate il 21 maggio 1999. Queste suddividono la Sicilia per “aree” ovvero ambiti di studio differenziati sulla scorta degli assetti territoriali e delle zone climatiche. Ad ognuna di questi corrisponderà un relativo piano paesistico sovra provinciale (attualmente pochi risultano approvati). Vengono individuate 18 aree come di seguito riportato:

1) Area dei rilievi del trapanese
2) Area della pianura costiera occidentale
3) Area delle colline del trapanese
4) Area dei rilievi e delle pianure costiere del palermitano
5) Area dei rilievi dei monti Sicani
6) Area dei rilievi di Lercara, Cerda e Caltavuturo
7) Area della catena settentrionale (Monti delle Madonie)
8) Area della catena settentrionale (Monti Nebrodi)
9) Area della catena settentrionale (Monti Peloritani)
10) Area delle colline della Sicilia centro-meridionale
11) Area delle colline di Mazzarino e Piazza Armerina
12) Area delle colline dell’ennese
13) Area del cono vulcanico etneo
14) Area della pianura alluvionale catanese
15) Area delle pianure costiere di Licata e Gela
16) Area delle colline di Caltagirone e Vittoria
17) Area dei rilievi e del tavolato ibleo
18) Area delle isole minori.

 Suddivisione della Sicilia per aree ed evidenziazione della 13 (arancione scuro) e della 14 (arancione chiaro). Fonte: PTPR 
Il comune di Motta Sant'Anastasia ricade in due distinti ambiti regionali entrambi con piani non vigenti: a nord l’area del cono vulcanico etneo e sud l’area della pianura alluvionale catanese. Tali ambiti hanno caratterizzazioni profondamente diverse nate in primo luogo dalle condizioni orografiche opposte: da una parte l’Etna, ovvero il rilievo più alto della Sicilia, dall'altra la piana di Catania. Motta Sant'Anastasia si pone sulla linea di confine e di fatto ne ingloba entrambe le realtà territoriali, economiche e sociali.

 Individuazione del territorio di MottaSant’Anastasia sulla mappatura del PTPR. Fonte: PTPR.
Prima di procedere con l’analisi del territorio mottese sulla scorta degli elaborati del PTPR, vale la pena spiegare l'impostazione concettuale che soggiace al lavoro stesso. L’oggetto generico di studio, la regione Sicilia, viene suddiviso per “Sistemi” così come di seguito riportato.

SISTEMA NATURALE
- ABIOTICO, relativo a fattori geologici, idrologici e geomorfologici ed i processi di conformazione fisica del territorio;
- BIOTICO, comprendente flora e fauna e i relativi processi dinamici.

SISTEMA ANTROPICO
- AGRO-FORESTALE, concernente i fattori biotici e abiotici che influenzano la produzione agraria, zootecnica e forestale;
- INSEDIATIVO, comprende i processi urbano-territoriali, socio-economici, istituzionali, culturali e le loro relazioni.

Le linee guida fornite dalla regione per la formazioni del piano comprendono diverse tavole grafiche e un documento descrittivo suddiviso in 3 parti: relazioni illustrative, indirizzi normativi, elenco dei beni culturali ed ambientali. Le carte tematiche sono 17 e riguardano i seguenti argomenti:

1) Carta dei complessi litologici
2) Carta geomorfologica
3) Carta della vegetazione reale
4) Carta della vegetazione potenziale
5) Carta dei biotopi
6) Carta del paesaggio agrario
7) Carta dei siti archeologici
8) Carta dei centri e dei nuclei storici
9) Carta dei beni isolati
10) Carta della viabilità storica
11) Carta delle componenti primarie morfologiche del paesaggio percettivo
12) Carta dei percorsi panoramici
13) Carta della intervisibilità costiera
14) Carta della crescita urbana
15) Carta delle infrastrutture
16) Carta dei vincoli paesaggistici
17) Carta istituzionale dei vincoli territoriali

Esempio di carta tematica e relativo ingrandimento. Carta della geomorfologia. Fonte: PTPR
Dall’analisi delle carte si riescono ad ottenere diverse informazioni circa la struttura territoriale su cui insiste il comune di Motta Sant’Anastasia. La Carta della crescita urbana aiuta ad individuare i centri storici e a capirne lo sviluppo nei secoli.
L’area di nostro interesse riveste un ruolo fondamentale nella storia della geopolitica del mediterraneo. Importanti per la definizione degli assetti urbani risultano gli insediamenti e le dominazioni protrattisi fino al medioevo, ma è con i Normanni (XI secolo) e l’introduzione della struttura del latifondo che vengono gettate le basi per gli sviluppi successivi, leggibili ancora oggi. È in questo frangente che nasce Motta con il suo atto costitutivo: il dongione. Durante la dominazione sveva (1194-1250) di Federico II ha inizio un processo di modificazione del sistema territoriale. Particolarmente segnato è il Val di Noto, dove la struttura dell’insediamento normanno caratterizzata dalla dicotomia tra casali sparsi e centri cessa di esistere, dando slancio ai sistemi di latifondi accentrati e fortificati, successivamente divenuti feudi fino al 1415 con la nascita del vice-regno spagnolo. Gli eventi catastrofici del seicento, eruzione dell’Etna e terremoto del val di Noto, costringono al ridisegno di grandi centri, Catania in testa, ma non si hanno notizie circa le ripercussioni sul territorio mottese. Nel 1817, sotto il Regno delle Due Sicilie, viene abolita la secolare ripartizione dell’Isola in tre Valli ed attuata la divisione in 7 Intendenze.
La carta evidenzia lo sviluppo radiale dei centri pedemontani isolati, mentre l’area metropolitana si espande compattamente a macchia verso settentrione. Motta rientra nella prima categoria e a tutt’oggi si presenta autonoma dal “ring” catanese.


Carta dello sviluppo urbano, area dell’hinterland del catanese. Fonte: PTPR
Le quattro carte della geomorfologia, del paesaggio agrario, dei siti archeologici e dei vincoli risultano intimamente legate tra loro. Vale la pena riportarne qualche passaggio significativo.
Il settore orientale della Sicilia è caratterizzato dal complesso vulcanico etneo con la struttura tipica degli apparati eruttivi. Sull’Etna i pendii meno accidentati si trovano sulla superficie superiore delle grandi colate laviche mentre l’andamento ripido a rilievi isolati è propria degli apparati vulcanici misti, ossia dei coni principali e secondari costruiti in tempi diversi. Tra questi figura il neck di Motta Sant’Anastasia, uno degli ultimi baluardi a sud della realtà vulcanica che si innesta sulla pianura alluvionale di Catania.

Il neck di basalto lavico che si erge sulle campagne argillose dei Sieli rappresenta il momento di passaggio tra l’area vulcanica e la piana di Catania. Fonte: Pino Schillagi
Il quadro sistematico dei vincoli esistenti è finalizzato allo scopo di accertare e valutare le “interferenze” fra PTPR e strumenti urbanistici vigenti. Il monte Etna, compresa l'ampia fascia che lo circonda e che arriva fino alla costa, risulta soggetto a vincolo vulcanologico secondo la legge 431/85; la stessa legge vincola le aree boschive che sorgono sui suoi versanti. A tali vincoli si sovrappone quello relativo al Parco regionale dell'Etna. Aree di interesse archeologico, tutelate ancora dalla legge 431/85 punteggiano la costa tra Catania ed Acireale e alcune zone interne che ricadono nei territori di Paternò, Adrano, Biancavilla. Motta risulta defilata rispetto questi vincoli; pochi i reperti archeologici menzionati e spesso invisibili in loco.

Luogo
Tipologia
C.da Acquanova
Resti di probabile eta' romana.
C.da Ardizzone
Necropoli di eta' greca.
Scalidda, neck
Rinvenimenti di eta' romana.
C.da Tiriti'
Resti di acquedotto romano.
Viale della Regione
Necropoli di eta' greca.
Elenco dei beni archeologici rinvenuti sul territorio di Motta Sant’Anastasia. Fonte: PTPR

Riprendendo il discorso generale è necessario notare come il clima dell’Etna, piuttosto umido soprattutto sul versante settentrionale, fa si che il paesaggio dell’ambito 13 sia dominato per lo più da aree boschive: faggeti, querceti e formazioni di pini. Tra le colture maggiormente diffuse troviamo quella dell'ulivo e il pistacchio nella zona di Bronte. Circoscritte aree del cono vulcanico sono inoltre dedicate alla viticoltura. Le aree collinari interne si prestano alle colture arboree, prevalentemente come seminativi arborati nel territorio comunale di Motta Sant'Anastasia. La fascia costiera e il versante sud dell'Etna invece, in virtù della mitezza climatica, sono caratterizzate dalla presenza massiccia di agrumeti, come Motta del resto. Alcune zone della Piana di Catania infine, grazie alla disponibilità d'acqua, si prestano alle colture ortofloricole, che rientrano nell'ambito del paesaggio delle colture erbacee.

Di particolare importanza risulta essere la carta dei beni sparsi, ovvero relativa a quegli “elementi connotanti il paesaggio siciliano, sia esso agrario e rurale o costiero e marinaro, costituiti da una molteplicità di edifici e di manufatti di tipo civile, religioso, difensivo, produttivo, estremamente diversificati per origine storica e per caratteristiche architettoniche e costruttive”. Nel Territorio di Motta Sant’Anastasia ne vengono menzionati ben 28. Di seguito vengono riportati i nomi e le coordinate del sistema U.T.M. per l’individuazione sul territorio.

Bene isolato
X
Y
Cimitero di Motta S. Anastasia
497447
4153132
Masseria Femmina Morta
496474
4154368
Masseria Ninfo
498433
4153420
Fattoria Tenerelli
495785
4147506
Masseria Condorelli
496241
4150640
Masseria Condorelli
496272
4150546
Masseria Fontanazza
496711
4146849
Masseria Francaviglia
496917
4149657
Masseria Francaviglia
496296
4148443
Masseria Giuffrida
498914
4148033
Masseria Imbarcato
496942
4149370
Masseria Labruzzi
497969
4148935
Masseria Mendolo
499222
4149877
Masseria Moncada
498359
4147902
Masseria Montera
496316
4147254
Masseria Moretti
498378
4150299
Masseria Mustazzo
497803
4147503
Masseria Ospedale
496953
4148148
Masseria Paterno'
498903
4148926
Masseria Pezza Bianca
497420
4148568
Masseria Rinazzi
498572
4149661
Masseria S. Lucia
496912
4149015
Masseria Scire'
495289
4148647
Masseria Spitticchio
498314
4147723
Masseria Tenerelli
496173
4147771
Masseria Torrisi
497202
4146681
Masseria Trazzera
496357
4149541
Palazzo Palazzello
495945
4146883
Elenco dei beni sparsi sul territorio di Motta Sant’Anastasia e relative coordinate U.T.M.. Fonte: PTPR

Scorrendo l’elenco precedente non è difficile capire come la struttura della masseria abbia fortemente caratterizzato le campagne meridionali di Motta. Queste rispondevano alla tipica suddivisione feudale del territorio, nonché all’esigenze agricole, abitative e difensive. Sebbene inserite a pieno titolo nella storia sovraordinata della piana di Catania, poche sono le informazioni che le riguardano in dettaglio.
Di questo ingente patrimonio edilizio oggi è possibile leggere solo alcuni tratti sopravvissuti alle modificazioni architettoniche ed urbanistiche. È interessante notare come sia ancora visibile il fitto reticolo di strade che un tempo congiungeva i micro mondi delle masserie, sebbene oggi le gerarchie stradali si siano modificate a favore degli assi di attraversamento principale che dal paese di Motta Sant'Anastasia portano alla piana di Catania e quindi all'autostrada Catania-Palermo, alla base Nato di Sigonella e ai vari centri commerciali. Questa condizione è leggibile nelle carte storiche; le carte catastali e gli IGM degli anni 20-30 mostrano ancora una situazione invariata rispetto al più lontano passato ma in seguito diverranno testimoni dei cambiamenti sopra descritti. Gli anni del passaggio ai mezzi di trasporto gommati hanno segnato la modificazione di certi assi stradali rispetto ad altri: alcuni di questi non sono mai stati asfaltati; altri giacciono in stato di abbandono.

Quadro d'unione delle mappe catastali del 1930 con indicazione della viabilità principale e individuazione degli assi principali che oggi interessano il territorio mottese.
L'attuale progettazione urbanistica delle aree a sud di Motta Sant'Anastasia non contempla l'ipotesi di un riuso o della rivitalizzazione della realtà storica-contadina, bensì auspica la realizzazione di un nuovo centro commerciale “outlet” (1)   come motore di sviluppo e rinascita da innestare sulla Catania-Palermo in un'ottica in cui ogni paese dell'interland catanese sembra averne uno “proprio”. 
Come sottolineato nei paragrafi precedenti in relazione all’offerta culturale e turistica di Motta, va ricordato che la Regione si occupa anche di beni astratti redigendo un apposito Registro delle Eredità Immateriali. Tale disciplina soggiace alla “Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale”, approvata dall’UNESCO il 17 ottobre 2003. Le Eredità Immateriali o Intangible Cultural Heritage vengono definite come «l’insieme delle pratiche, rappresentazioni, espressioni, conoscenze e tecniche –nella forma di strumenti, oggetti, artefatti e luoghi ad essi associati- che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui, riconoscono come parte del loro patrimonio culturale».
Il REI è suddiviso in quattro libri: il Libro dei Saperi; il Libro delle Celebrazioni; il Libro delle Espressioni; il Libro dei Tesori Umani Viventi. Motta compare nel secondo libro grazie al tradizionale Pranzo dei Virgineggi inserito nelle celebrazioni di marzo per la figura di San Giuseppe, nonché alla più famosa Festa di Sant’Anastasia.

Note:
0) Tutto il materiale relativo alle Linee Guida del Piano Territoriale Paesistico è disponibile sul sito della Regione Siciliana.
1) Tale ipotesi è stata descritta diverse volte dall'attuale sindaco di Motta Sant'Anastasia, Angelo Giuffrida, ed inoltre è stato oggetto di discussione in aula consiliare. Per ulteriori informazioni sulle ultime vicende riguardanti il progetto dell’Outlet vedi Giorgio Cicciarella ,“Divide il progetto di un outlet a Palazzello. Consiglieri favorevoli, commercianti contrari”, LA SICILIA, edizione catanese ,18 Dicembre 2011, Catania , pagina 50.

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Approfondimento tesi - post pubblicati:

-INQUADRAMENTO SOCIO-TERRITORIALE
----- Territorio
----- Urbanistica del comprensorio mottese
----- Urbanistica di Motta
----- Cultura e Turismo
-- Strumenti Urbanistici
--- Piano Territoriale Paesistico Regionale
--- Piano Territoriale Provinciale

3 commenti:

  1. su questo Piano Territoriale Paesistico Regionale, ci si potrebbe costruire uno sviluppo sostenibile, per il momento è un sogno!

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  2. occorre buttare fuori il sindaco Giuffrida e al sua maledetta amministrazione, un branco di sciacalli , buoni solo a riempirsi le tasche!

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