sabato 16 agosto 2014

Cronache Medievali - Intervista ai Presidenti dei Rioni e al Sindaco


Dal 9 agosto è in corso la XIX edizione delle Feste Medievali a cura dei Rioni Giovani Maestri, Vecchia Matrice e Panzera. Attese ogni anno, costituiscono uno dei rari momenti di "risveglio" di un paese che per i restanti 11 mesi sprofonda in uno stato di torpore in cui il tempo viene scandito da poche altre ricorrenze di natura perlopiù religiosa.

Se per molti autoctoni rappresentano una piacevole ripetizione annuale, riscuotono, invece, un grande successo tra i visitatori che ogni anno accorrono numerosi, provenienti dai diversi paesi dell'hinterland catanese e non solo. Sono loro che, di fatto, sprofondano nel medioevo molto più dei Mottesi i quali, spesso soffermandosi nel proprio rione di appartenenza, non colgono l'interezza della festa così come fanno i primi,  i quali passano dal ponte al castello ignari di valicare storici confini che animano le discussioni dei nostri compaesani fino all'ultima basola.

La curiosità dei Mottesi, infatti,  non viene suscitata soltanto dall'attrattiva dei funamboli, dei mangia-fuoco e nemmeno dalle tintinnanti danzatrici del ventre; piuttosto tutto ciò che gravita intorno alla realizzazione della festa in termini di "discussioni e soluzioni" stimola un interesse  che precede le serate medievali e si protrae anche dopo.

Cercando di voler soddisfare questa curiosità che appartiene anche a me, ho pensato di porre alcune domande ai presidenti dei tre rioni. Senza alcuna pretesa giornalistica, vi presento qui di seguito le loro risposte prendendo in prestito la formula della tipica intervista "da Iena".
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Presidenti da quanto tempo preparate questa edizione delle Feste Medievali?

Dario Caruso - Rione Giovani Maestri:
«Come ogni edizione, già da metà settembre comincia la ricerca degli artisti da ingaggiare, nel corso dei mesi invernali si sviluppa il tema e si abbozza il programma, ovviamente l'allestimento del quartiere viene fatto solo nei giorni immediatamente precedenti.»

Franco Guarnera  - Rione Vecchia Matrice:
«Noi abbiamo iniziato a Gennaio pensando subito al tema da sviluppare, successivamente abbiamo contattato i gruppi specializzati in spettacoli medioevali. La preparazione del quartiere è cominciata da fine Luglio.»

Nino Francaviglia - Rione Panzera:
«I preparativi sono cominciati solo qualche mese prima di agosto sia per quanto riguarda il tema che per la ricerca dei gruppi. Non abbiamo l'esperienza degli altri rioni, ma i risultati registrati in questi giorni ci hanno sorpreso in termini di affluenza e partecipazione.»
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Presidenti quante sono, più o meno, le persone che partecipano fattivamente alle realizzazione delle Feste Medievali?

Dario Caruso:
«Una cinquantina o poco più.»

Franco Guarnera:
«Non riesco a fornire un numero preciso, ma siamo tanti, tra piccoli e grandi forse arriviamo a 200 persone.»

Nino Francaviglia:
«Siamo tanti, almeno 100.»
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Presidenti considerate le Feste Medievali collegate alla Festa di Sant'Anastasia o ritenete che siano due cose differenti?

Dario Caruso:
«Strutturalmnete sono due eventi separati, ma coinvolgendo i rioni inevitabilmente sono collegati alla tradizione della festa, specialmente per quel che concerne i territori.»

Franco Guarnera:
«In origine le feste medioevali sono nate come "pre-festa" a quella di Sant'Anastasia, con l'obiettivo di movimentare i membri degli stessi rioni anticipando i temi della discesa storica delle quartine. Con il tempo hanno assunto una connotazione propria.»

Nino Francaviglia:
«Sono due eventi assolutamente distinti, non si può mischiare sacro e profano.»
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Presidenti ritenete che le Feste Medievali debbano mantenere la tradizionale divisione territoriale dei Rioni?

Dario Caruso:
«Certamente altrimenti cesserebbe il principio del rione inteso anche come territorio.»

Franco Guarnera:
«Sicuramente. Il rione coincide con il territorio qualunque sia l'iniziativa portata avanti.»

Nino Francaviglia:
«Assolutamente no. Tutto ciò che non riguarda la festa di Sant'Anastasia non comporta vincoli di territorio e questo è chiaro nell'unico documento scritto, datato 1988 che sancisce il cosiddetto "giro della Santa".»
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Presidenti cosa pensate dell'assegnazione ai Panzera della zona "Ponte alto"?

Dario Caruso:
«Ci siamo trovati di fronte ad una decisione arbitraria del sindaco. Non credo assolutamente che i Panzera siano svantaggiati in partenza per le caratteristiche del proprio quartiere, con un lavoro maggiore avrebbero potuto valorizzare il loro borgo. Ci riusciamo noi che in fin dei conti abbiamo solo uno stradone!»

Franco Guarnera:
«Non sono d'accordo per i motivi sopraddetti, ma non ho posto ostacoli.»

Nino Francaviglia:
«E' l'esito atteso e sperato di due anni di battaglia. Questa decisione è giusta e doverosa, gli altri rioni non la condividono anche perchè costituisce per loro un possibile calo delle entrate.»
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Presidenti sareste favorevoli alla creazione di un ente che rappresenti i tre Rioni e preveda un unico circuito?

Dario Caruso:
«Si certo, anche in previsione della costituzione delle città metropolitane. Un Ente che rappresenti i tre Rioni avrebbe un peso maggiore, da soli saremmo delle semplici associazioni. Penso ad un organismo snello costituito da tre rappresentanti per Rione il cui obiettivo è quello di reperire i fondi, pagare i servizi aggiuntivi, spartire le risorse ottenute tra i Rioni che verrebbero gestite in maniera autonoma. No alla cassa comune.»

Franco Guarnera:
«Quello che ha risposto Dario. L'idea è nata nel '91, molto tempo prima delle Feste Medievali.»

Nino Francaviglia:
«Certo, noi abbiamo approntato una bozza di statuto che prevede la costituzione di un ente sovrano formato da più componenti oltre ai rioni: i vigili, il comune, la proloco, le parrocchie, ecc. Tra i tanti vantaggi di un ente così composto si potrebbe evitare il rischio che due rioni, coalizzandosi tra loro, non tengano conto delle necessità del terzo che rimarrebbe fuori dagli accordi.»
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Presidenti che tipo di collaborazione c'è stata con il Comune?

Dario Caruso:
«Non posso esprimere un giudizio sulla neonata amministrazione anche se, rispetto al passato in cui la collaborazione è stata poco proficua, sembra almeno che ci sia una certa disponibilità. Al momento non ci è stato dato alcun contributo economico ma solo un impegno che non si sa ancora a quanto ammonterà.  I servizi aggiuntivi (operai e vigili) sono tutti a carico nostro. Siamo uno dei pochi paesi in cui si verifica una situazione di questo tipo.»

Franco Guarnera:
«Sono molto deluso dalle amministrazioni precedenti. Il nome del nostro comune è conosciuto anche grazie alla fama delle Feste Medievali realizzate dai rioni e, ogni anno - a parte il contributo quando è possibile (l'anno scorso non ci hanno dato nulla)- i servizi aggiuntivi li dobbiamo pagare noi! L'attuale amministrazione lascia ben sperare.»

Nino Francaviglia:
«Non c'è stata una particolare collaborazione, men che meno  economica, neanche per il pagamento dei servizi aggiuntivi.»
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Presidenti cosa rispondete a coloro che considerano le Feste Medievali solo un business per i Rioni?

Dario Caruso:
«Chi pensa questo non va oltre il proprio naso. Il guadagno è esiguo perchè le spese sono tante. E poi la realizzazione delle Feste Medievali ha l'obiettivo di coinvolgere quante più persone è possibile alla vita del rione, di togliere i ragazzi dalla strada, di promuovere il territorio e la vita di comunità. Semmai inneschiamo un meccanismo che fa girare l'economia del paese: nove giorni di festa significano nove giorni di guadagno per bar, gelaterie, macellerie, panifici e via dicendo.»

Franco Guarnera:
«E' anche una forma di business, ma non solo per noi. A guadagnare è tutto il paese ( ripete gli esempi di Dario, ndr). In un periodo in cui le "uscite" degli sbandieratori sono calate, questa forma di incasso aiuta il rione a continuare a vivere.»

Nino Francaviglia:
«Si, tra le altre cose, si tratta di business. Si ricava un guadagno che poi viene tutto impiegato nella realizzazione della festa di Santa Anastasia, specialmente in un periodo in cui la contribuzione del singolo cittadino si è contratta di molto.»
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Presidenti pensate che esista competizione tra i Rioni anche per le Feste Medievali?

Dario Caruso:
«Diciamo di si.»

Franco Guarnera:
«E' sempre latente.»

Nino Francaviglia:
«Finora si, ma tiene alta l'offerta.»
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Presidenti volete aggiungere altro?

Dario Caruso:
«Desidero che si possano discutere più seriamente tutte le proposte che servano a migliorare le Feste Medievali. Aggiungo, inoltre, che mi piacerebbe ci fosse maggiore collaborazione con la scuola, affinchè quest'ultima si attivi con progetti comuni a mantenere e diffondere   la cultura e tradizione del territorio che passa anche attraverso i rioni. Non dimentichiamoci che la nostra scuola media ha un indirizzo musicale, ma che non esiste nessun corso di chiarina e percussioni, strumenti fondamentali del gruppo musici dei vari rioni.»

Franco Guarnera:
«Niente da aggiungere»

Nino Francaviglia:
«Manca l'unione tra i rioni, se ci fosse si potrebbero migliorare tanti aspetti di queste feste. L'accanimento sulle questioni territoriali è un motivo di forte contesa, ma i confini rionali nulla hanno a che vedere con le Feste Medioevali, ribadisco.»
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Al termine dell'incontro con i tre presidenti, che ringrazio per avermi dedicato il loro tempo, ho pensato che il quadro non sarebbe stato completo senza aver dato la parola all'amministrazione comunale, più volte citata nel corso delle interviste. Ricevuta direttamente dal sindaco Carrà, vi espongo brevemente il resoconto della nostra chiacchierata sulle feste medievali.

Alla domanda se fosse cambiato qualcosa rispetto alle precedenti Feste Medievali , il sindaco ha risposto che  data l'esiguità di tempo passata dal suo insediamento, fase complicata anche dalle vicende sulla discarica, non ha avuto la possibilità  di intervenire più incisivamente.

Riguardo alla controversia sull'assegnazione del ponte alto ai Panzera il sindaco ha ritenuto  che mantenere quanto deciso dall'amministrazione  Giuffrida fosse una scelta dettata dal buon senso. Anche lui, in linea di massima ritiene che la peculiarità di ogni rione sia l'appartenenza territoriale, ma sovvertire una decisione che sicuramente aveva comportato una progettazione della festa in quel sito non sarebbe stato  giusto. A tal proposito si sente di ringraziare gli altri due rioni che non hanno posto  ostacoli pur non essendo d'accordo.

E l'anno prossimo? «E' presto per dirlo, se ne parlerà e si troverà insieme la soluzione più giusta. Intanto la zona di via Montalto è stata bonificata e il neck, dopo tanto tempo è stato illuminato, valorizzata a dovere quella zona potrebbe costituire uno scorcio medioevale suggestivo».

Quando chiedo al nostro primo cittadino qual è stata la parte del comune in queste Feste Medievali, risponde: « per quanto riguarda il contributo economico si farà tutto il possibile per farlo ottenere ai rioni, al momento vige un regolamento del 2008 secondo il quale non si possono erogare contributi prima che il bilancio venga approvato» e poi aggiunge: «di concreto abbiamo cercato di rendere il nostro paese più accogliente attraverso piccoli lavori di pulizia e manutenzione, abbiamo pulito la "calata di Tiritì" dai rifiuti che contornavano la strada, dipinto le panche e i pali di viale Carmine Caruso e altri interventi di questo tipo».

Interrogato sull'inerzia della ProLoco ad approfittare delle Feste Medioevali risponde rammaricato che dato il tempo relativo trascorso dalla sua elezione, non ha avuto ancora il tempo di incontrare ufficialmente i suoi membri per future collaborazioni a favore della promozione del nostro territorio.

Conclude dimostrando la sua soddisfazione per lo svolgimento di queste serate e ringraziando i rioni per l'impegno dimostrato e i risultati ottenuti. Ringrazio anche il sindaco Carrà per la disponibilità dimostratami.

Quello  che  vi ho proposto è solo uno scorcio parziale di ciò che ruota attorno alle feste medievali, ma che comunque costituisce una piccola verità che ho cercato di attingere alla fonte.

2 commenti:

  1. Io penso che una festa che duri 9 giorni, per non parlare della festa "grande" che dura 20 giorni non e proponibile in nessuna parte del mondo, io da osservatore esterno e coinvolto mio malgrado nel rumore assordante dei tamburi e delle trombe ho fatto alcune considerazioni, gli abitanti del centro storico sono stati tenuti in ostaggio per 9 giorni dai rioni, se devi uscire e rientrare prima dell'una di notte come fai a tornare a casa? le vie d'accesso sono bloccate se si vuole posteggiare nella zona di corso sicilia prima vai a trovare il posto, impossibile, e quindi non resta che rimanere a casa, quest'anno la chiusura del "ponte" è stata la ciliegina sulla torta, a Motta tutto si fa in nome dei rioni, i rioni prima di tutto, non considerando che ci sono centinai di famiglie che vivono il disagio della cosi detta festa, che poi non è altro una gara a chi fa più panini con la salsiccia, ecco perchè dura almeno 9 giorni per cercare di vendere più panini con la salsiccia possibile, un'altra considerazione che ho fatto è il vedere tante case in vendita nel centro storico, il motivo c'è, quando la gente sente casa al centro storico di Motta non la vuole nemmeno gratis, e poi il rumore, tamburi e sempre tamburi, e anche stereo a tutto volume, tutto ciò è contrario alla legge, al buon senso, al rispetto che si dovrebbe alla gente, Il sindaco come massima autorità sanitaria di Motta dovrebbe usare gli strumenti che la legge gli da per evitare che i suoi cittadini vadano incontro a danni alla salute a causa dell'inquinamento acustico, vedi www.inquinamentoacustico.it.

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